PER NON DIMENTICARE, MAI.


"Non li avete uccisi
le loro idee
camminano sulle nostre gambe"
"Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo un saluto alla bara del giudice Falcone, hanno bisogno di una risposta. Hanno bisogno di protezione. I ragazzi son stanchi dei boss a potere; i ragazzi non possono stare a vedere, la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato ed ad ogni loro ideale distrutto. I ragazzi denunciano chiunque acconsenta col proprio silenzio un'azione violenta. I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi. I ragazzi denunciano chi guida lo stato per non essersi mai abbastanza impegnato, a creare una via per chi vuole operare, senza esser costretto per forza a rubare, per creare una via per gli uomini onesti, per dare ai bambini valori robusti che non crollino appena si arriva ai 18, accorgendosi che questo mondo è corrotto. I ragazzi non credono alcuna parola di quello che oggi c'insegna la scuola. I ragazzi diffidano di ogni proposta non stanno cercando nessuna risposta, ma fatti, giustizia, rigore morale da parte di chi calza questo stivale. I ragazzi hanno il tempo che gli tiene in ostaggio, ma da oggi hanno deciso di farsi coraggio, cultura di pace, coraggio di guerra, il coraggio di vivere su questa terra e di vincere qui questa nostra battaglia, perché quando nel mondo si parli d'Italia non si dica soltanto la mafia, i mafiosi, perché oggi è per questo che siamo famosi, ma l'Italia è anche un'altra, la gente lo grida: i ragazzi son pronti per vincere la sfida. "
Il 23 maggio 1992 sull'autostrada A29 500kg di tritolo hanno cancellato Giovanni Falcone, sua moglie e 3 uomini della sua scorta. Sono passati 16 anni ma il pensiero mafioso e la mafia inquinano ancora il nostro paese, non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia..Non dimentichiamoci mai di chi ha dato la propria vita per difendere la legalità e la giustizia..
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza"

Commenti

Unknown ha detto…
Quella foto è la mia preferita dei due nostri eroi, perchè io li giudico tali, hanno lottato fino alla fine senza paura, credendo in un ideale.
Voglio solo ringraziarti per questo post:-)
Benedetta ha detto…
@sweetcook, grazie a te delle parole! in questo periodo mi sembra che questi ideali siano andati persi, anzi, ultimamente ho sentito bestemmie su chi debbano essere i veri eroi.. Ma sono loro, e non vanno mai dimenticati!
Monique ha detto…
mi son venuti i brividi..avevo solo 10 anni e ricordo come fosse oggi le immagini sfocate del Tg1..non seguivo mai il telegiornale (a dieci anni chettifrega..) e invece ho proprio capito tutto..
sono d'accordo con te, mi sembra che certi valori e le cose per cui lottare davvero siano andati persi, nulla ha più valore e importanza..e scommetto che c'è qualcuno che neanche sa chi sono...
questa forse è la vergogna più grande
MissPadme ha detto…
bravissima! grazie..! mi permetto di copiarti l'idea. :-*
Saretta ha detto…
Ieri ho visto Gomorra...senza parole...Per questo come per il mostro che Giovanni e Paolo eroicamente combattevano, bisogna PARLARE!
Bravissima e davvero un bel post.Ricordo con dolore quei giorni, sebbene fossi una ragazzina.
Un bacione
saretta
Alessia ha detto…
sottoscrivo il memoriale... e tu hai fatto meravigliosamente bene ad esprimerti attraverso il blog :)
Dolcetto ha detto…
Brava Dolcezza, hai fatto bene a scrivere questo ricordo di due grandi eroi... mi commuovo al pensiero di cosa hanno sacrificato per il nostro Paese...
Simo ha detto…
che bel post...per non dimenticare............
un abbraccio!!!!
Sara B ha detto…
brava dolcezza, li hai ricordati in un modo bellissimo!
Ornella ha detto…
Io di anni ne avevo solo 6... e proprio quel pomeriggio stavo per incappare nell'esplosione, mi dirigevo con la mia famiglia e dei parenti da Palermo verso Capaci e ancora oggi ringraziamo il cielo che un nostro cugino si presentò in ritardo all'appuntamento o saremmo saltati in aria anche noi. Ricordo con amarezza quel giorno, ma ricordo con ancora più rabbia quello del mese successivo quando morì Borsellino, non capivo benissimissimo cosa fossero quegli uomini per noi e cosa facessero per la comunità, ma reputai ingiusta e crudele una morte così e per loro e per i familiari e gli amici che restavano senza i loro visi e affetti. Ricordo con i brividi la diretta di entrambe i funerali, ero piccola, ma nello stesso momento mi rendevo conto di stare crescendo (e in quel caso, non mi piacque).

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