Qualche impegno per il 12 Giugno? Io Si!


Oggi non si parla solo di cucina: avere un blog di ricette ti da' la grandissima possibilità di conoscere e confrontarti con persone che hanno la tua stessa passione, e puo' capitare che tra un piatto di pappardelle, un grissino e un vassoio di biscotti, si trovino altri punti in comune. Ed è proprio quello che è successo a me, Sara, Martina e Serena. Complice un post su Qualcosa di Rosso, abbiamo scoperto di avere lo stesso incubo: il ripristino dell'utilizzo dell'energia nucleare nel nostro Paese. Ne abbiamo parlato a lungo, poi di comune accordo abbiamo deciso di estendere la conversazione a tutti voi, ma a modo nostro, in pieno foodblogger style: con un Non-Contest che vi ricordi che il 12 e 13 Giugno è necessario andare a votare per il Referendum, e votare SI, per impedire che in Italia vengano costruite nuove centrali nucleari. Noi crediamo che sia possibile un futuro diverso, per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti: siete ancora scettici? Informatevi: abbiamo consultato il Prof. Claudio Santi, docente all'Università di Perugia, che nelle righe qui sotto spiega quali sono i rischi e quali sono le bugie che ci raccontano sul Nucleare. Partecipate alla nostra iniziativa e aiutateci a diffondere queste informazioni: in palio c'è anche un bellissimo libro di Cucina!


La mia opinione al riguardo, se ricordate, l'avevo data circa un anno fa, quando raccoglievo le firme per avere questo referendum. Appartengo alla cosidetta "Generazione Chernobyl", sono nata proprio in quegli anni, sono cresciuta con lo spettro del disastro radioattivo e so bene cosa abbiano passato gli abitanti di quelle zone: non dimenticherò mai la paura e il dolore con cui un bambino della mia età ci raccontò come erano dovuti scappare dalle loro case. In modo particolare, la cosa che mi colpì in modo maggiore fu il suo modo di ricordare le sirene assordanti che accompagnavano la frenesia dei genitori nel prendere quel poco che riuscivano, prima di andarsene per sempre da lì. Sappiamo bene ormai che l'evacuazione non è servita, l'esplosione ha causato tumori e leucemie che stanno mietendo vittime da piu' 20 anni e ora stanno raggiungendo il picco piu' alto, sopratutto tra i bambini. Il Giappone ci insegna che anche un popolo meticoloso e con gli standard di sicurezza tra i piu' alti del mondo non riesce a controllare un disastro come quello di Fukushima: anche l'Italia è, come ben sappiamo, purtroppo, una terra sismica, ma è lontana anni luce da quella precisione e accuratezza che sono necessarie per costruire strutture delicate come le centrali nucleari. Parliamoci chiaro: i sindaci delle nostre città intascano tangenti per bruciare rifiuti tossici negli inceneritori, gli appalti si vincono con conoscenze e bustarelle per costruire palazzi di sabbia, non siamo capaci di smaltire l'immondizia quotidiana. L'Italia non è un Paese pronto per il nucleare, probabilmente non lo sarà mai. E io dico NO, ma per dire NO, il 12 e 13 Giugno bisogna dire SI.

La Terra non è eredità ricevuta dai nostri padri
ma un prestito ricevuto dai nostri figli.




La parola all'esperto:

1.Il nucleare produce pochi gas serra!

FALSO: Bisogna considerare tutte le fasi necessarie a far funzionare una centrale, come ad esempio la sua costruzione, l'estrazione la purificazione e l'arricchimento dell'uranio ed anche le fasi della sua dismissione: messa in sicurezza delle scorie e smantellamento. Sono questi processi che richiedono una enorme quantità di energia, quasi tutta ricavata dalle fonti fossili. Se valutiamo quindi tutto il ciclo di vita di una centrale la produzione di energia elettrica con il nucleare produce una quantità di gas serra di poco inferiore alle fonti fossili ma decisamente superiore a solare ed eolico.

2.Il nucleare ridurrà i costi dell'energia elettrica!

FALSO: La costruzione di una centrale nucleare è un processo lunghissimo, dura circa dieci anni e richiede un investimento iniziale enorme (10,8 miliardi di dollari per 1000 MW in Canada) che deve essere ammortizzato per periodi lunghissimi (40-50 anni) al fine di garantire in proficuo ritorno all'investitore. A questo va aggiunto che il costo dell'Uranio sta crescendo e continuerà a crescere perché, esattamente come avviene per il petrolio, diventerà sempre più difficile prelevarlo dalla terra e purificarlo. Un recente studio Svizzero mette in evidenza che se la Svizzera deciderà di continuare a produrre energia elettrica attraverso il nucleare andrà inevitabilmente incontro ad un aumento del costo dell'energia e quindi un aumento della bolletta a carico dei cittadini.


3.Esistono tecnologie in grado di superare il problema delle scorie!

FALSO: I reattori che possono essere progettati e costruiti oggi, ed in particolare quelli che l'Italia intende commissionare alla francese AREVA producono scorie altamente radioattive e che rimangono tali per decine o centinaia di migliaia di anni. Il problema delle scorie a livello planetario ha oramai raggiunto livelli preoccupanti, basti pensare che neppure negli USA finora è stata trovata una soluzione migliore rispetto al dal nascondere in grotte scavate nelle montagne desertiche del Nevada. Il problema della pericolosità delle scorie condiziona anche il processo di dismissione di una centrale a fine ciclo, una operazione complessa, pericolosa e molto costosa, che in genere si preferisce rimandare (in Gran Bretagna, lo smantellamento di alcune centrali è stato rimandato di 100 anni), in attesa che la radioattività diminuisca e nella speranza che gli sviluppi della tecnologia rendano più facili le operazioni. Scorie e smantellamento rappresentano la scomoda eredità che lasceremo sulle spalle delle nuove generazioni.

4.Lo sviluppo dell'energia nucleare garantirà l'indipendenza energetica del nostro Paese!

FALSO: L'Italia non ha uranio, esattamente come non possiede il petrolio. Quindi, se il settore elettrico decidesse di liberarsi dalla dipendenza dei combustibili fossili utilizzando energia nucleare, ntrerebbe in un?altra dipendenza, quella dall?uranio, anch?esso da importare e anch?esso in via di esaurimento. In aggiunta a questo l'Italia non ha neppure la filiera che porta dall?uranio grezzo estratto dalle miniere all?uranio arricchito utilizzato nei reattori. Per il combustibile dipenderemo totalmente da paesi stranieri, come ad esempio la Francia. La Francia però, a sua volta, non ha uranio e per far funzionare i suoi reattori ne importa il 30% da una nazione politicamente instabile come il Niger.


5.L'energia nucleare è in forte espansione in tutto il mondo!

FALSO: Da vent'anni il numero delle centrali nel mondo è di circa 440 e nei prossimi anni (anche prima del disastro di Fukushima) si prevede che il numero di quelle che verranno spente sarà superiore al numero di quelle che entreranno in funzione. In Europa nel 1995 il contributo del nucleare era circa il 24% della potenza installata, nel 2008 appena il 16%. Nel mondo in due anni (2006-2009) l'energia elettrica prodotta col nucleare è diminuita di 60 Twh. Nel 2009 è stata annunciata una controtendenza soprattutto sulla spinta dei paesi emergenti Cina ed India, una controtendenza che ad oggi rimane ancora tutta nella teoria. In Europa l'unico nuovo reattore in costruzione in Finlandia nel sito di Olkiluoto ha visto, ad oggi, più che raddoppiati i tempi previsti per la consegna così come i costi di messa in opera.


6.Le centrali di quarta generazione sono quasi una realtà!

POCO CREDIBILE: Se cosi fosse perché affrettarsi oggi a costruire una centrale di III generazione che rimarrà in funzione per i prossimi 50-60 anni?


7.Un disastro nucleare legato ad una centrale nucleare è un evento molto improbabile!

VERO MA: Fukushima ci insegna che anche quello che possiamo considerare oggi estremamente improbabile non può essere considerato impossibile. Il nucleare senza rischi non esiste.

A cura del Prof. Claudio Santi, docente di Chimica Organica presso la Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di Perugia




E infine il Nostro Non-Contest!
Regolamento
1. È possibile partecipare al contest con una o più ricette obbligatoriamente a basso impatto energetico ossia: preparate con ingredienti di scarto e/o preparate con ingredienti autoprodotti e auto raccolti e di stagione e/o ricette cucinate o preparate in modo ecologicamente sostenibile;
2. Lasciate il link della vostra ricetta come commento esclusivamente al post dedicato al contest del blog L’Omin di Panpepato di Serena.
3. Tra tutte le ricette partecipanti ne verrà scelta una sola vincitrice a giudizio insindacabile di noi ideatrici.
4. Vincerà la ricetta che abbia centrato appieno il tema, svolgendolo nel migliore dei modi ed attenendosi il più possibile al punto 1 del regolamento.
5
. Saremmo liete se inserirete il logo nel post della vostra ricetta e, se possibile, in una colonna del vostro blog linkandolo a questo post (ma non vogliamo obbligare nessuno).
6. Si può partecipare fino a domenica 5 giugno 2011 in modo da dichiarare il vincitore domenica 12 giugno primo giorno del referendum
7. Alla fine tutte le ricette partecipanti verranno raccolte in un pdf che avrà come copertina la foto della ricetta vincitrice.
8. Al blog vincitore andrà una copia autografata del libro di Lisa Casali “La cucina a impatto [quasi] zero” che gentilmente ci supporta in questa nostra iniziativa.

Partecipate Numerosi, Vi aspettiamo!
E Ricordate 12-13 Giugno: 4 SI!!!

Commenti

Serena ha detto…
Oh, stelle, quanto è shabby il tuo merletto decorativo!!! ;-)
Benedetta ha detto…
eheh :-) mi fa piacere apprezzi Sere! pero' hai visto quanto è sgargagnato lo sfondo? cmq bello bello bello, brave ;-)
Nepitella ha detto…
condivido il commento di Serena :) piace anche a me il merletto!!! Belle che siamo :)Un bacione
Unknown ha detto…
bravissima! anch'io ho condiviso su fb! bacioni! :)
Trattoria da Martina ha detto…
Ringrazio tutte voi ragazze che vi siete impegnate per creare questa splendida iniziativa e mi impegno a partecipare entro la scadenza....Io sono convinta che goccia dopo goccia si costruisce un oceano e secondo me ormai, visto come siamo messi in Italia, l'unica soluzione è che le risposte e le iniziative vengano dal basso e cioè da noi cittadini, visto che dall'alto vengono solo disatri. Apprezzo molto quindi che abbiate lanciato questa inizativa che spero servirà a svegliare le coscienze intorpidite di noi italiani e a sensibilizzarci su una tematica di primaria importanza come questa. Brave ragazze e grazie!
Sara B ha detto…
io ho twittato in qualche modo, perché non sono tanto capace a usarlo... mo' facebookko pure! :D
Tanika ha detto…
Ciao Benedetta, iniziativa davvero lodevole, sono convinta che chiunque abbia la possibilità di comunicare con un numero non indifferente di persone abbia in qualche modo una responsabilità, un certo potere, da usare bene. Voi lo state facendo. Spero di partecipare al contest. Brave!!!
Saretta ha detto…
Siete grandi ragazzeeeeeeeeeeeeeeeeeee!Ora vedo di trovare qualcosa di decente per la causa!Bacioni
marianna franchi ha detto…
Bellissima iniziativa. Non posso non partecipare anch'io! Un abbraccio
Ah, ecco cosa bolliva in pentola... Interessantissimo...
Brava la Benny.
Per il momento metto il banner (e io di solito lo metto solo quando pubblico tale ricetta per tale contest, ma stavolta voglio dare più risonanza possibile).
A presto!
~ Roberta ♥ ha detto…
Ciao cara,sono la vecchia amministratrice della cuoca pasticciona,blog nel quale ho smesso di scrivere da tempo per alcune ragioni che me lo hanno impedito.La mia passione per la cucina però non mi ha mai abbandonata ed ho quindi ripreso a scrivere per questo motivo e anche perchè mi mancavate tutte voi blogger.Ti invito a fare un saltino da me e diventare sostenitrice se ti piaccio.Un forte abbraccio.
http://dolcimomenticupcakes.blogspot.com/
Benedetta ha detto…
Grazie, grazie, grazie e ancora grazie ragazze, speriamo proprio che la cosa abbia piu' risonanza possibile cosi' che al referendum vada a votare piu' gente possibile! @Saretta, parentesina, marifra, contavo proprio su di voi!
@martina, tanika, grazie ragazze, ci sono due mesi sono certissima che riuscirete a partecipare e a diffondere il referendum!

..@cupcake, ma l'hai letto il post? :-(
Anonimo ha detto…
eccolo!
veramente aspettavo gli aggiornamenti via mail... ma il tempo è volato...et voilà...! in bocca al lupo!! :-)
Marina ha detto…
Come già detto da Sara "io ci sono!"
E' un argomento che mi tocca e che voglio approfondire... L'ultimo viaggio in Francia mi ha portata a costeggiare una centrale e la sensazione era tutto tranne che di sicurezza. Un caro saluto
Ciao Benedetta. Ho appena scoperto Qualcosa di rosso e di conseguenza te, le altre ragazze e la vostra bella idea di contest. Per ora mi aggrego ai vostri lettori, ma nel frattempo mi metto il cappello pensante per studiare qualcosa di degno e di adatto e ve lo mando con piacere. P.S.: mi sono già messa in moto per diffondere la vostra iniziativa perché questa volta ci dobbiamo proprio essere tutti, no?
Barbara ha detto…
Bellissimo contest, ottima causa! La tragedia di Fukushima non ci ha aperto gli occhi sulla pericolosità del nucleare ma ci ha dato conferma -purtroppo- di qualcosa di cui già eravamo convinti. Qui in Sardegna si è concluso proprio oggi alle 15 il referendum consultivo sul nucleare con risultati positivi, oltre le aspettative. Confido che questo sia di buon auspicio per il referendum abrogativo di giugno! Dobbiamo andare a votare, far sentire la nostra voce, decidere noi per il nostro futuro. Non voglio il nucleare in Sardegna, e non lo voglio neanche in Italia.

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