Il momento del silenzio

Spero solo che Eluana, da dov'è ora, non possa sentire quello che è costretto a sentire suo padre. Chiunque, nel senso piu' largo e misero della parola, si è permesso di giudicare non solo le sue azioni, ma anche i suoi sentimenti, la sua vita, il suo rapporto con la figlia. Sei un grande uomo, Beppino Englaro. Non serve essere genitori per capire cosa si debba provare in una situazione simile, quando la disperazione ti spinge ad aggrapparti ad un battito di ciglia, ad un movimento delle labbra, ad uno sbadiglio o a una lacrima che ti fa dire si, ora si sveglia, tornera' com'era prima: ma la tua testa sa che tua figlia, quella delle foto che hai dato ai giornali, che sciava, rideva, andava al mare, non c'è piu'. Ed è ancora peggio che andare a piangere su una tomba: la vedi, sai che è li' davanti a te, che non vorrebbe esserci, ma c'è. 

La domanda che ha sempre posto a tutti: è vita questa? Lo hanno accusato di volersi "disfare" di un peso, di voler "eliminare" la figlia disabile. Io sarei diventata una furia, sarei andata di persona da quei perbenisti benpensati ipocriti di Berlusconi, Gasparri, dai vari cardinali, dai giornalisti sciacalli che fanno campagna elettorale per il padrone su un dolore cosi' grande e non avrei davvero risposto delle mie azioni. Chi lo decide quando la MIA VITA è degna di essere vissuta? Il vaticano? Il presidente del consiglio? il Senato? no. IO. Solo io posso deciderlo. E se io non sono piu' in grado di parlare, di esprimermi, mia madre, la mia famiglia, i miei amici, sanno cosa ne penso. 

Stamattina ho visto delle prime pagine dei quotidiani nazionali ABERRANTI. Mi vergogno di vivere in un paese in cui la maggioranza della popolazione vive dietro una maschera di ipocrisia e perbenismo: L'Avvenire ha dato a Beppino Englaro del "giudice e boia", "il tempo" ha deciso che non doveva finire cosi'. L'unica prima pagina decente è stata quella dell'Unita. Tutta nera: In Pace. Silenzio,

Tacete sciacalli. 

Sei un grande uomo Beppino Englaro.

Commenti

Alessia ha detto…
con tutto il rispetto per la povera Eluana e per la sua famiglia,io zitta non riesco a starci, sto sentendo delle cose in tv da far accapponare la pelle, nel mio modo di vedere...omicidio...? E' stata solo fatta la sua volontà. Forse perchè anche io vorrei lo stesso, se mi trovassi in quella condizione, avere il diritto di scegliere se vivere come un vegetale o morire. Al di là di quei perbenisti moralisti e poco coerenti nell'immedesimarsi nella disperazione che può portare una famiglia a una scelta così tragica; al di là di politici che strumentalizzano una vicenda dolorosa e cruda, ergendosi a paladini del diritto alla vita solo per un bieco tornaconto personale...Eluana, credo, si sarebbe meritata molto di meglio di questo schifo. :-(
Ciao Eluana.
Unknown ha detto…
Daccordissimo con Ari, sono schifata dalla situazione, sia riguardo Eluana che proprio in generale. Di sicuro non si meritava questo, tutto il mio rispetto va al padre che si è sentito dire le cose peggiori...
Ciao Eluana.
Benedetta ha detto…
Spero solo che Eluana, da dov'è ora, non possa sentire quello che è costretto a sentire suo padre. Chiunque, nel senso piu' largo e misero della parola, si è permesso di giudicare non solo le sue azioni, ma anche i suoi sentimenti, la sua vita, il suo rapporto con la figlia. Sei un grande uomo, Beppino Englaro. Non serve essere genitori per capire cosa si debba provare in una situazione simile, quando la disperazione ti spinge ad aggrapparti ad un battito di ciglia, ad un movimento delle labbra, ad uno sbadiglio o a una lacrima che ti fa dire si, ora si sveglia, tornera' com'era prima: ma la tua testa sa che tua figlia, quella delle foto che hai dato ai giornali, che sciava, rideva, andava al mare, non c'è piu'. Ed è ancora peggio che andare a piangere su una tomba: la vedi, sai che è li' davanti a te, che non vorrebbe esserci, ma c'è.

La domanda che ha sempre posto a tutti: è vita questa? Lo hanno accusato di volersi "disfare" di un peso, di voler "eliminare" la figlia disabile. Io sarei diventata una furia, sarei andata di persona da quei perbenisti benpensati ipocriti di Berlusconi, Gasparri, dai vari cardinali, dai giornalisti sciacalli che fanno campagna elettorale per il padrone su un dolore cosi' grande e non avrei davvero risposto delle mie azioni. Chi lo decide quando la MIA VITA è degna di essere vissuta? Il vaticano? Il presidente del consiglio? il Senato? no. IO. Solo io posso deciderlo. E se io non sono piu' in grado di parlare, di esprimermi, mia madre, la mia famiglia, i miei amici, sanno cosa ne penso.

Stamattina ho visto delle prime pagine dei quotidiani nazionali ABERRANTI. Mi vergogno di vivere in un paese in cui la maggioranza della popolazione vive dietro una maschera di ipocrisia e perbenismo: L'Avvenire ha dato a Beppino Englaro del "giudice e boia", "il tempo" ha deciso che non doveva finire cosi'. L'unica prima pagina decente è stata quella dell'Unita. Tutta nera: In Pace. Silenzio,

Tacete sciacalli.

Sei un grande uomo Beppino Englaro.
Fra ha detto…
Tutte le parole spese in questi giorni attorno a questo caso non hanno fatto altro che aumentare il mio disgusto nei confronti di chi ci governa. Esseri schifosi e insensibili che pur di cavalcare l'onda del momento, di forzare la costituzione, di mostrare il loro potere su tutto e su tutti hanno vessato una famiglia già straziata da un'enorme disgrazia. Sputo sulle loro parole sperando che un giorno paghino per le loro azioni
Sara B ha detto…
condivido in pieno tutto quello che hai detto :-(
Lydia ha detto…
Quoto tutto quello che hai detto
Anonimo ha detto…
hai perfettamente ragione,io sono stata vicina malata terminale di cancro con metastasi celebrali,gli ultimi mesi li ha vissuti da vegetale,chi si permette di dire che quella è vita?

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